Due volte che sono morto – Paolo Nori

5 Dic , 2023 - Podcast

TITOLO: Due volte che sono morto

AUTORE: Paolo Nori, in collaborazione con S. Righini

NUMERO EPISODI E DURATA: 6 episodi da 27-43 min

DOVE ASCOLTARLO: Rai Play Sound

CURA EDITORIALE: S. Tinelli

SOUND DESIGN: L. Micheli

POST PRODUZIONE E MONTAGGIO: L. Micheli, M. Liciotti, G. Bertolotti

GIUDIZIO: ★★★★★

Mi è successo due volte, quando ho 35 anni e quando ne ho 49, che si è sparsa la voce che ero morto. Non ero morto, ma la voce si è sparsa così tanto, la seconda volta, che è stato il momento in cui ho raggiunto la mia massima notorietà, fino ad allora. la cosa più significativa che avevo fatto nella mia vita era stato morire. (…)

Ho sempre sentito parlare di Paolo Nori in qualità di professore di russo, ma la realtà è che non avevo la benché minima idea della persona che si nascondeva dietro al suo ruolo e del perché se ne parlasse così tanto. Poi, una volta, alla fiera dell’editoria di Firenze, mi è capitato di sentire un suo intervento, e lì allora ho capito. 

Non ho mai letto un suo libro, ma ne ho ascoltati, e forse è proprio in quel suo forte accento parmigiano che si concentra tutta la sua forza espressiva. 

Paolo Nori è in grado di parlare di qualsiasi cosa dandole l’importanza di un avvenimento cruciale della propria esistenza, e al contempo di un nonnulla. 

In questo caso, parliamo di “Due volte che sono morto”, il podcast uscito il 21 settembre 2023 per Rai Play Sound.

In sei episodi, l’autore ci parla di due avvenimenti cruciali della sua vita, ma di cui non ricorda quasi nulla: un incidente stradale da cui è uscito con ustioni su un terzo del corpo e un investimento. In entrambi i casi, non era scontato che sopravvivesse, e la stampa aveva già annunciato la sua morte; notizia che si era poi sparsa tra amici vicini e lontani.

In questo podcast, Nori ripercorre i pochi ricordi, spesso confusi, degli incidenti; prova a ricostruire gli attimi subito prima, il contesto, le persone, e poi l’urto, il risveglio, gli ospedali, i legami. Nori fa una cosa che è a mio parere stravolgente: diventa lui stesso l’oggetto della sua inchiesta; vuole saperne di più e indaga ogni minimo aspetto dell’accaduto intervistando gli altri protagonisti, assieme a lui, degli incidenti. Gli sconosciuti che gli hanno salvato la vita, il compagno d’ospedale, i medici, i familiari. E lo fa con quella curiosità di chi vuole saperne di più e vuole scoprire i retroscena; di chi prova un profondo rispetto per la morte, ma al tempo stesso si concede qualche battuta per la fine scampata. Ed è forse questo ridere delle disgrazie che contraddistingue la scrittura, e soprattutto la personalità, di Paolo Nori. 

Ascoltarlo è una carezza dal sapore antico; dolce ma mai melensa.

Inutile dirlo, è un podcast che consiglierei a chiunque abbia voglia di mettersi seduto comodo ad ascoltare la storia di un uomo che scopre le sue ferite, sia fisiche che psicologiche e, nonostante la sua riservatezza, si mette completamente a nudo.

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