L’amore è un atto senza importanza – Lavinia Mannelli

22 Feb , 2024 - Libri

 

TITOLO: L’amore è un atto senza importanza

AUTORE: Lavinia Mannelli

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2023

PAGINE: 160

EDITORE: 66THAND2ND

ISBN: 978-88-3297-263-4

GIUDIZIO: ★★☆☆☆

Giulia e Guido sono una coppia in crisi e nel giorno del loro anniversario Giulia spera che regalare alla sua dolce metà una bambola del sesso a dimensione naturale possa in qualche modo sistemare le cose. È così che Tamara – questo il nome della bambola – trova il suo posto sul divano del salone dei due giovani fiorentini e per uno scherzo del destino passa i suoi pomeriggi davanti alla TV a guardare Canale 5. Fin da subito Maria de Filippi diventa la sua confidente più intima e le troniste di Uomini & Donne i suoi modelli di vita. Ma chi è davvero Tamara? Che cosa ci fa seduta su quel divano in Via Padova? È una bambola in grado di provare dei sentimenti e con la voglia disperata di condividere il suo mondo interiore con qualcuno, di sentirsi integrata e accettata da persone che però sembrano concentrarsi esclusivamente su se stessi, ignorando la presenza della protagonista. 

L’amore è un atto senza importanza mette allora in discussione le emozioni umane: attraverso gli occhi di Tamara, il lettore percepisce una luce nuova sulle dinamiche quotidiane che vivrà con sentimenti di estraneità, distanza e apatia. La narrazione della giovanissima Lavinia Marinelli (Firenze, 1991) si concentra sulle sensazioni visive e uditive, trasportando chi legge in un mondo in cui si sentirà impotente e isolato e in cui freddezza, egoismo e indifferenza vincono sull’amore e portandolo inevitabilmente ad interrogarsi su un’importante questione terribilmente attuale: chi è davvero il robot?

L’autrice, che al momento lavora ad un progetto di ricerca sulle donne robot presso l’Université Paris Nanterre, con questo suo primo romanzo ci fornisce dunque le basi per una discussione sulla storia delle donne; sulla retorica dell’amore romantico; sulla frattura tra chi scrive e si dichiara “intellettuale” e una parte di pubblico a cui non vuole più rivolgersi (tra cui gli spettatori della Mediaset) e sulle trappole che ci costruiamo da soli quando non ci chiediamo troppo chi siamo, che cosa desideriamo e di cosa abbiamo paura.

Partendo dal presupposto che non si tratta di un genere che mi appassioni particolarmente, ho trovato la scrittura un po’ arcana tanto da rendermi la lettura piuttosto lenta e ho dunque fatto fatica a capire quali note la storia volesse andare a pizzicare. Nonostante questo, ho apprezzato la scelta di affidare fin dal primo momento la narrazione a Tamara, così come mi ha incuriosita la storia di David, l’artista di cui la bambola si invaghisce fin da subito: i loro cammini si intersecano per poi allontanarsi di nuovo e prendono una piega decisamente inaspettata nel finale. Ed è proprio la scelta che il giovane ha dovuto affrontare nelle ultime pagine del libro che mi ha fatto riflettere di più. Ho avuto come l’impressione che la sua storia fosse stata inserita nel libro come una sorta di riempitivo – non mi sono sorpresa infatti quando la sua creatrice ha confessato che David non faceva parte del progetto iniziale – ma rimane il fatto che trovo il suo profilo quello più vero, realistico e coinvolgente: un giovane che ha dei desideri, che ha provato ad inseguirli ma che finisce però per raccontarsela arrivando anche a rinunciare ai suoi principi (ammesso che li abbia mai avuti). Credo avrei apprezzato di più un breve racconto dedicato solamente a questo personaggio.

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