Cassa 19 – Claire-Louise Bennett

11 Apr , 2024 - Libri

TITOLO: Cassa 19

AUTORE: Claire-Louise Bennett

GENERE: Narrativa

EDITORE: Bompiani

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2023

PAGINE: 228

CODICE ISBN: 978-88-301-0914-8

GIUDIZIO: ★★☆☆☆

Sono entrata in contatto con questo libro grazie al Premio Caro, in cui ho l’onore di fare da giuria. Difatti, Cassa 19 di Claire-Louise Bennett è uno dei tre finalisti all’ambito premio grazie alla traduzione di Tommaso Pincio.

Di che parla?

È una bella domanda, a cui però non so rispondere perché nel libro non c’è una trama vera e propria – o almeno io non l’ho trovata. Cassa 19 è la raccolta di suggestioni di una vita intera in cui l’unico filo conduttore è stato la lettura, che poi, nel corso del tempo, si è tramutata anche in scrittura.

«E quando lo rileggerò sottolineerò ancora delle frasi qua e là, ma non saranno le stesse frasi – è molto verosimile che le frasi che sottolineerò in futuro saranno diverse dalle frasi che ho sottolineato in passato, mentre ero a Tangeri – dopotutto non ci si bagna due volte dello stesso libro.»

Della protagonista, che sospetto sia l’autrice stessa, sappiamo che ha sempre avuto un rapporto quasi simbiotico con la sorella, con la quale condivide l’amore per la lettura, e che si è trasferita dalla campagna alla città; il resto sono ricordi e vagabondaggi mentali. Si può notare però che, mentre quando si parla dell’età adulta i toni rimangono pacati, quando si parla dell’infanzia, la narrazione acquisisce dei tratti nevrotici.

«No, ovvio che no. Così siamo passate a un solo libro. E questo indispettiva la gente. Sì. Sì. Sì, la indispettiva. Tantissimo. Prenderete mica solo questo? esclamavano. Andate a cercarne qualche altro. Uno solo – lo finirete per domani, dicevano. E noi non torniamo più questa settimana. E chi se ne importa. Come se leggere sia la sola cosa che si possa fare con un libro. Proprio così. potevamo starcene sedute a lungo con un libro accanto senza neanche aprirlo, dico bene? Potevamo eccome. Ed era molto istruttivo. Eccome se lo era. Era possibilissimo, ci siamo rese conto, apprendere un sacco da un libro senza aprirlo. Anche solo tenerlo accanto per una vita era un’esperienza molto speciale. Lo era davvero perché potevamo chiederci che genere di parole contenesse senza agitarci in maniera ridicola, vero?»

Per quanto riguarda la traduzione, che è il tema effettivo del Premio Caro, non saprei come esprimermi e ho bisogno di tempo per rimuginarci ancora un po’ su, di digerire ben bene il libro. Per ora posso dire che Cassa 19, dal punto di vista stilistico, è un libro complesso, che percorre una strada tutta sua; in alcuni punti avrei optato per una parola piuttosto che per un’altra dal punto di vista logico, ma questo è un libro che la logica la trascende, quindi lascio ai posteri l’ardua sentenza anche se, mi duole ammetterlo, un giro di correzione bozze in più non avrebbe sicuramente guastato.

Per concludere: mi è piaciuto? Devo premettere che amo le storie con una trama effettiva, ben pensate e strutturate; solide, che non si perdono in mille frammenti di vita. Ecco,Cassa 19 è ben lontano da questo. Nonostante ciò, è sicuramente un libro puro, spontaneo, in grado di creare delle suggestioni nel lettore. Non è sicuramente un libro che si dimentica il giorno dopo averlo letto, però devo ammettere che non è stato facile seguirlo e più volte ho avuto la tentazione di abbandonarlo.

Lo consiglierei? Se questo genere di narrazione vi piace, assolutamente sì.

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