Grande meraviglia – Viola Ardone

6 Giu , 2024 - Libri

TITOLO: Grande Meraviglia

AUTRICE: Viola Ardone

GENERE: Narrativa contemporanea

CASA EDITRICE: Giulio Einaudi

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2023

PAGINE: 304

COPERTINA: Riccardo Falcinelli

CODICE ISBN: 9788806257620

GIUDIZIO: ★★★☆☆

«Le cose che amiamo continuano a esistere, anche quando sembra che spariscano».
«E invece?»
«E invece fioriscono».

È da questa citazione che voglio partire per parlare di Grande Meraviglia, l’ultimo romanzo di Viola Ardone pubblicato il 19 settembre del 2023. La scrittrice napoletana vanta la pubblicazione di altre opere, come Il treno dei bambini e Oliva Denaro, particolarmente acclamate dal pubblico di lettori e lettrici.

La storia che voglio raccontarvi oggi è ambientata negli anni ‘70 del secolo scorso, un periodo molto importante per i diritti umani grazie alla promulgazione della legge Basaglia. Da questo momento in poi, i manicomi devono essere sostituiti con un sistema basato sulla cura e sulla protezione dei pazienti psichiatrici. Tuttavia, ci è voluto del tempo prima che questa situazione cambiasse radicalmente e molte strutture infernali continuavano ad esistere. Elba è una testimone della vicenda, in quanto è nata e cresciuta all’interno di un manicomio, che lei descrive nel suo diario personale come un luogo buffo e terrificante allo stesso tempo. Il suo nome deriva dal grande fiume del nord Europa, anche se l’associazione con la condizione della ragazza sembra quasi ossimorica: le correnti d’acqua scorrono libere ed impetuose, senza barriere che le trattengono. Elba invece è sempre vissuta all’interno di quattro mura, privata anche della possibilità di entrare in contatto con sua madre, detenuta anche lei nella stessa struttura. 

In uno scenario cupo, filtrato e raccontato dalla prospettiva di una giovane paziente, ecco che le cose sembrano cambiare con l’arrivo di un nuovo dottore all’interno del manicomio. Questo personaggio, Fausto Meraviglia, è l’ancora di salvezza di tutte le anime intrappolate in quel luogo triste. Egli, infatti, è un sostenitore dei princìpi della legge Basaglia ed è tra i primi a metterla in pratica, nonostante gli sguardi perplessi dei suoi colleghi.

Attraverso una serie di dinamiche (che non anticipo per mantenere l’effetto sorpresa a chiunque voglia leggerlo), il dottore si affeziona così tanto ad Elba a tal punto da considerarla una figlia adottiva. Protegge la giovane donna dai pericoli esterni, talvolta anche in modo eccessivo, cercando di indirizzarla verso una vita che ritiene su misura per lei. Ma sarà proprio così che andranno le cose?

 Giungendo al dunque: consiglierei Grande Meraviglia ad un pubblico di lettori e lettrici? La mia risposta è sì… con alcune piccole riserve! È sicuramente una storia che merita di essere scoperta, perché fa luce su un argomento molto importante come l’abolizione dei manicomi. Tuttavia, non ho trovato una particolare affinità con il modo di parlare della protagonista in quanto, soprattutto nelle prime pagine, formula i suoi discorsi interamente in rima. Una caratteristica che l’autrice ha tenuto molto ad evidenziare, della quale però non ne sono rimasta completamente convinta.

Un’altra perplessità risiede nel personaggio di Fausto Meraviglia. In lui ho riscontrato due personalità opposte: quella malinconica e riflessiva (che ho amato) e quella burlona. L’ultima l’ho trovata a tratti eccessiva, un po’ come quell’amico della comitiva che deve fare a tutti i costi il “simpaticone”, finendo per risultare spassoso come un raffreddore ad agosto. Ma, giudicando da alcuni aspetti della trama, credo sia un effetto creato volontariamente da Ardone. Di una cosa però devo far merito all’autrice: il dottore, ribelle e un po’ sopra le righe, è un personaggio descritto con una minuziosità di dettagli tale da renderlo quasi reale.

A tal proposito, concludo questa recensione prendendo in prestito le parole pronunciate da Meraviglia (qui era nel mood malinconico-riflessivo fortunatamente), mentre osserva dolorosamente Elba andarsene da casa sua: 

Con uno slancio riemergo dalla poltrona e corro fuori, guardo in basso e al posto della strada vedo un fiume, il grande fiume del nord che porta il suo nome. Elba vi nuota attraverso, agile e tranquilla, un animale d’acqua dolce. Volge il capo verso di me e solleva appena una mano per dirmi addio. Tutti i fiumi portano al mare».

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