
TITOLO: Virdimura
AUTRICE: Simona Lo Iacono
GENERE: romanzo storico
EDITORE: Ugo Guanda Editore
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2024
PAGINE: 224
COPERTINA: John William Waterhouse
CODICE ISBN: 978-88-235-3399-8
GIUDIZIO: ★★★★★
«Eccoti finalmente. Forte come le mura che cingono Catania. Verde come il muschio che affiora dal duro. Sia tu benedetta, figlia amata. Ti chiamerai Virdimura».
Ci troviamo in Sicilia, a Catania per l’esattezza. Le caratteristiche di questa terra si amalgamano alle controversie e alle oscurità del Medioevo, perché siamo nel bel mezzo del XIV secolo. Le vicende di cui a breve parleremo sono narrate con un’incredibile minuziosità di dettagli dall’autrice sicula Simona Lo Iacono. A lei si deve il merito di aver portato alla luce una storia veramente incredibile, partendo dalla consultazione di documenti antichi conservati nell’archivio di Palermo.
Virdimura è il nome di una donna siciliana di origini ebraiche realmente esistita che, per la prima volta nella storia, veste i panni di una dottoressa. La protagonista eredita questo mestiere da suo padre Urìa, che conserva sapientemente i libri di medicina così da poterli donare a sua figlia quando non ci sarà più. I due personaggi sono uniti da un legame indissolubile che niente, nemmeno il destino avverso, può spezzare. Questo rapporto è alimentato dalla missione che insieme portano avanti ogni giorno: studiare i corpi umani da vicino, toccare la loro carne per capirne il funzionamento e scoprire nuove cure. Tuttavia, essi esercitano la loro professione in una Catania dilaniata dalle pestilenze e dalle superstizioni, in cui la mentalità del popolo è oppressa dalla paura e dall’ignoranza.
Una Catania in cui le epidemie sono un segno della volontà divina e contrastarle significa sfidare Dio. Non è facile andare controcorrente, cercando di difendere le proprie idee quando tutti ti additano come eretico.
Questo romanzo rappresenta un affresco medievale, in cui nessuna componente (nemmeno quella più cruda) viene omessa, così da rendere la narrazione assolutamente reale e tangibile. Il lettore si immerge a picco nelle vicende di Virdimura, sentendo tutte le angosce e preoccupazioni della protagonista come se quasi fossero sue. Tutto ciò è reso possibile dalla scrittura profonda e mai banale di Lo Iacono che, pagina dopo pagina, dà vita ad una storia bella e straziante al tempo stesso.
Un aspetto che ho apprezzato molto è stato il rapporto tra la protagonista e suo padre Urìa: il sentimento di affetto che li unisce è così forte che sembra quasi di poterlo vedere e toccare con mano. Più volte mi sono trovata con il cuore in gola, augurando un destino felice ad entrambi, perché chi si vuole bene veramente non deve perdersi.
«Al momento di richiuderlo mi congedai, non riuscii a dirgli addio ora che lo avevo finalmente trovato. Pronunciai solo le sue stesse parole: Tornerò. Adesso toccava a me raggiungerlo, anche se ne ignoravo il tempo. Adesso ero io la lontana».
Queste sono le parole che Virdimura pronuncia in uno dei momenti più importanti e toccanti del romanzo. Non esiste un modo giusto per dire addio ad una persona che si ama, così come non c’è il momento adeguato affinché questo avvenga. Quando qualcuno che fa parte della nostra vita scompare, inevitabilmente porta via con sé anche una parte di noi. La sfida più grande e dolorosa sta nel proseguire lungo il cammino, nonostante tutte le voragini e le ferite che ci portiamo dentro. Ecco, credo che questo libro si soffermi molto su questo argomento e l’autrice è riuscita a trattarlo con una delicatezza veramente rara.
I personaggi che animano la storia sono principalmente tre: Virdimura, Urìa e Pasquale. Sono soltanto loro a combattere contro i pregiudizi e le maledizioni di una popolazione intera, eppure sono rappresentati così bene da riempire tutta la scena senza creare dei vuoti narrativi. Anche i dialoghi sono costruiti su un’alternanza continua tra le persone in vita e quelle che invece non ci sono più, ma che continuano ad esistere nei loro ricordi.
Per concludere: consiglierei questo libro ad un pubblico di lettori e lettrici? La mia risposta è assolutamente sì, è un romanzo davvero avvincente di cui vi ho dato giusto un piccolo assaggio rispetto a tutte le vicende che si susseguono nell’arco della narrazione. Vi esorto ad assaporare quest’opera anche perché evidenzia come nella storia non esistano solo eroi, ma anche eroine che salvano vite umane proprio come Virdimura.

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