Deadpool & Wolverine

12 Set , 2024 - Film

REGISTA: Shawn Levy

ATTORI PRINCIPALI: Ryan Reynolds; Hugh Jackman

GENERE: azione

ANNO: 2024

DURATA: 2 h 7 m

RECENSIONE: ★★★★☆

🔔 SPOILER ALERT 🔔

 

Né un X-Men, né un Avenger: proprio come Balto, anche Deadpool sa solo quello che non è. Wade Wilson si rassegna così all’idea di non poter essere il Gesù del MCU. Diventa allora un impiegato qualunque, disposto sì a rinunciare al suo alter ego ma non ai suoi amici: è per questo che ha bisogno di Wolverine. Ma la pulce con le unghie è ormai morta da tempo. Vi consiglio a questo punto di (ri)guardare la serie TV su Loki prima di vedere l’ultimo film sul mercenario chiacchierone.

In ogni caso, già i primi secondi dopo la classica Marvel Studios Intro si rivelano spassosi. Nonostante Ryan Reynolds tenda a realizzare spesso e volentieri le scene d’azione del suo personaggio, a ballare sulle note di Bye Bye Bye dei NSYNC però non è lui: si tratta del ballerino professionista Nick Pauley, prontamente soprannominato Dancepool. Il film va avanti a citazioni, battute a sfondo sessuale e colpi ai coglioni – letteralmente -, il che rende la cosa un po’ trash e la storia sembra quasi fermarsi. Devo ammettere però che alcuni combattimenti sono davvero degni di nota. Il clima cambia subito dopo l’intervallo, quando i due protagonisti si imbattono nei loro alleati: il tono si fa un pochino più serio e la storia va avanti. Le reference continuano comunque ad essere una costante e in questa seconda parte ne abbiamo un paio circa la vita privata dell’attore che interpreta l’eroe dalla tuta rossa e nera: basta la folta chioma bionda a farci intuire chi ci si nasconda dietro Lady Deadpool. Le altre citazioni siete riusciti a coglierle tutte?

Devo dire che anche il rivedere Chris Evans nei panni che era solito indossare nel 2005 mi è piaciuto molto! Mi è piaciuto meno il destino che abbiamo scelto per il suo personaggio: liquidato in una manciata di minuti, è stato utilizzato principalmente come capro espiatorio dei vaneggiamenti del protagonista rosso-nero, quando in realtà poteva rivelarsi un bel tuffo nel passato e magari l’occasione per vedere il fantastico astronauta sotto una luce diversa.

Il giudizio finale di uno dei crossover più attesi dell’anno è comunque positivo poiché riesce a combinare l’umorismo irriverente di Deadpool con la grinta di Wolverine, creando una dinamica unica e divertente. Il risultato è un film senza filtri che volendo ben si presta ad una chiave di lettura un po’ più seria: spaventato dall’affrontare un futuro nel posto di lavoro dei suoi sogni senza la sua famiglia e il suo mondo, un eterno adolescente sboccato intraprende un viaggio metanarrativo per dire a un CEO megalomane che la famiglia e gli affetti vengono prima della carriera. E forse è proprio questo l’aspetto che più ci lega in qualche modo al protagonista: il fatto che in fondo Deadpool altro non è che un millennial.

E poi diciamocelo: colui che è riuscito a farsi cedere da Madonna in persona i diritti di Like a Prayer non può che essere il miglior supereroe in circolazione!

Il salotto dei morti

Chiacchiere dall'altro mondo


, , , , ,

Comments are closed.