Tutto chiede salvezza

17 Ott , 2024 - Serie tv

Titolo: Tutto Chiede Salvezza- stagione 2

Regista: Francesco Bruni

Anno di uscita: 2024

Numero di episodi: 5

Genere: Commedia drammatica

Giudizio: ★★★★☆

Un reparto psichiatrico, delle stanze asettiche e dei letti che odorano di disinfettante. In uno scenario del genere, si è abituati a pensare che niente di positivo e stimolante possa nascere. Ciò che proverò a fare oggi in questo articolo è smentire tale affermazione, dimostrando invece quanta fame di vita esiste anche tra chi è etichettato come pazzo dalla società. 

Tutto chiede salvezza è una serie tv di Netflix, tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli e arrivata sul piccolo schermo per la prima volta il 14 ottobre 2022. Rinfresco brevemente la memoria a chi ha lasciato correre troppo tempo dall’ultimo episodio: Daniele, il protagonista della storia, è un giovane ragazzo romano alle prese con le sue fragilità interiori. Una crisi psicotica lo porta a perdere le staffe, ritrovandosi improvvisamente disteso sul letto di un ospedale e stordito da tutti gli eventi che gli sono piombati addosso in poco tempo. Non è facile dover trascorrere un periodo di convalescenza in reparto psichiatrico, lasciando fuori da quella struttura la vita di sempre. Ma è anche grazie a questa esperienza che Daniele conoscerà dei compagni in questo folle viaggio, che diventeranno parte integrante della sua quotidianità. Dopo due anni di attesa, finalmente il 26 settembre 2024 è uscita la seconda stagione: sarà stata all’altezza della prima? Vi anticipo già che la risposta è.… assolutamente sì!

Partiamo già con il dire che ci sono nuovi personaggi, in particolare quello di Matilde, interpretato dall’incredibile Drusilla Foer. Questo aspetto favorisce la nascita di dinamiche inaspettate e veramente interessanti, senza però lasciare indietro ciò che è rimasto in sospeso dalla prima stagione. Infatti, si ritorna sul rapporto controverso di Daniele e Nina, in cui vengono alla luce aspetti sia negativi (di questi ce ne sono a bizzeffe) che positivi (uno di questi ha un nome: Maria). Anche degli altri ex pazienti, coloro che sono usciti dall’ospedale per riprendere in mano la loro vita, si hanno piacevoli aggiornamenti. Sicuramente, la cosa che colpisce di più è la nuova vita del protagonista: la professione che ora svolge lo riconduce in quel reparto psichiatrico tanto odiato e amato, anche se in un ruolo diverso e del tutto inaspettato. Siccome si conosce già l’impulsività e l’infinita empatia di Daniele, a primo impatto si è subito portati a pensare in quali casini si metterà questa volta. Per fortuna, la famiglia è un caposaldo che non manca mai: ogni volta che il ragazzo è nei pasticci (spoiler: sempre), ecco la mano dei suoi cari tesa verso di lui. 

Un merito che ho sempre attribuito alla serie – che confermo anche dopo aver visto la seconda stagione – è il cast di attori veramente impeccabile. Ciascuno di loro interpreta il proprio ruolo in un modo talmente realistico da chiedersi se stiano veramente recitando oppure no. Una cosa per nulla scontata, dato che potrei fare mille esempi in cui il risultato finale è esattamente l’opposto di quello appena descritto. Per rendere l’idea, i personaggi di Gianluca e di Giorgio funzionano così bene da essere fondamentali nella narrazione tanto quanto il protagonista. Anche la nuova arrivata Matilde, come già vi accennavo in precedenza, dà un colore nuovo alla storia arricchendola di scene molto toccanti quanto dolorose. 

Il tono drammatico delle vicende si alterna a momenti di leggerezza, quasi ironici a volte, che rendono ancora più piacevole la visione della serie. Pino, l’infermiere impacciato e ogni tanto un po’ scorbutico dell’ospedale, è sicuramente colui che porta ilarità in ogni episodio. Il suo inconfondibile accento romano accompagna lo spettatore nella storia strappando sempre un sorriso, anche quando succedono scene particolarmente dolorose.

Un’altra nota positiva che mi preme sottolineare è che in Tutto chiede salvezza c’è una rappresentazione onesta delle malattie mentali, senza cadere in un’edulcorazione di qualcosa che invece imprigiona le persone che ne soffrono. Ma è anche confortante ricordare che, nonostante tutto, il dolore non è la destinazione ultima della nostra vita e si può cambiare rotta verso mete più serene.

Per quanto riguarda il finale di questa stagione (niente panico, ho promesso di non fare spoiler di dimensioni bibliche), devo ammettere che mi ha lasciato un po’ perplessa perché ci sono delle questioni rimaste irrisolte. Che sia voluto per dare vita a dei nuovi episodi in futuro? In ogni caso… lo scoprirete solo continuando a leggere le nostre recensioni!

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