Le streghe di Manningtree – Amy Katrina Blakemore

21 Dic , 2023 - Libri

TITOLO: Le streghe di Manningtree

AUTRICE: Amy Katrina Blakemore

TRADUTTRICE: Velia Februari

COPERTINA: Francesco Sanesi

GENERE: Narrativa

EDITORE: Fazi Editore

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2023

PAGINE: 331

CODICE ISBN: 9791259675330

GIUDIZIO: ★★★★☆

Con Le streghe di Manningtree veniamo catapultati nell’Inghilterra puritana del diciassettesimo secolo. Il paese è attanagliato da una guerra civile e la fame imperversa; nel piccolo villaggio di Manningtree non sono rimasti in molti: qualche nobile, degli ubriaconi, dei religiosi, e delle donne rimaste sole.

Ciò che succederà lo rivela già il titolo, inutile nasconderlo. E quindi, è il solito libro che parla di caccia alle streghe? Assolutamente no, Le streghe di Manningtree è più un viaggio nel tempo e nella psiche della protagonista, la giovane Rebecca West, che nel corso del romanzo è costretta a misurarsi con dubbi e avvenimenti ben più grandi di lei, e attraverso le domande che Rebecca si pone, il romanzo pone anche noi davanti a degli interrogativi.

“Che cos’è una strega?” si chiede Rebecca, che piano piano, sentendo il vociare delle persone che la accusano di essere figlia di una strega, strega inizia a sentircisi. Dopotutto, ha fatto dei sogni strani, ha provato il desiderio carnale, e una volta le è persino sembrato di vedere il diavolo in persona. Allora, forse, proprio innocente non lo è. Forse, al destino imposto dalla propria famiglia non si può scampare davvero. Forse, siamo soltanto condannati a rivivere la storia dei nostri genitori in eterno, condanna che Blakemore sintetizza con una spietata tenerezza in questo passaggio: «O forse la mia percezione di altre cose e altri luoghi passa attraverso il suo odore e il suo aspetto, perché è questo che significa avere una madre.»

E che succede a una comunità quando un dubbio si insinua, quando la fame prende pian piano il posto della ragione? «Immaginate una vecchietta gobba vestita di stracci che arranca nella neve alta, da sola. Ora sfilacciatele l’orlo della sottana e infradiciatelo con la neve disciolta, copritele la testa quasi calva con uno scialle consunto di lana pettinata. Puzza – lo si sente da un braccio di distanza – di grasso e sterco di gallina, di muffa e di imbarazzo. I pochi capelli che le restano, untuosi e arruffati in un groviglio giallastro e nodi magici. Offuscate l’azzurro limpido dei suoi occhi con la patina vischiosa di una cataratta. Ora curvatela su un bastone più lentamente ancora. Forse qualche cornacchia gracchia nella sterpaglia frondosa al suo passaggio, ma altrimenti tutto è silenzio. È sola sui campi tondeggianti di un bianco profondo e ostile. Ora svuotatele lo stomaco. E decidete. Le offrireste aiuto? La tocchereste?» La riposta è semplice. Pian piano, le voci si fanno più insistenti, e l’inquisitore Hopkins non tarda ad arrivare e dire la sua sulla situazione.

È solo nella postfazione, però, che scopriamo che questa storia ha del vero; Hopkins è davvero stato un temibile inquisitore dell’Inghilterra del Seicento, così come Rebecca West è davvero stata condannata per stregoneria, e l’autrice ha inserito nel testo degli estratti autentici delle udienze, tradotti in un inglese moderno.

Ciò che colpisce del romanzo, oltre alla trama e alla sottotrama fatta di riflessioni finissime e di rimandi ai sentimenti più vergognosi dell’essere umano, è la scrittura in sé. Blakemore arriva al punto; non c’è riga del romanzo che sia di troppo, eppure la sua scrittura presenta una dolcezza e un acume fuori dalla norma. Particolarmente degno di nota è inoltre, a mio parere, il lavoro della traduttrice Velia Februari, che ha tradotto 331 pagine costellate di parole desuete e giri di parole estremamente originali senza mai farla sembrare una traduzione.

Per chiudere, so che qui potrei attirare l’ira di molti, ma mi azzardo a definire Le streghe di Blakemore una rivisitazione in chiave moderna (e più profonda, più attenta ai dettagli) del celebre La lettera scarlatta.

È sicuramente un libro che va letto, e consiglierei di leggerlo in un periodo in cui si vuole evadere dalla propria vita e lasciarsi trasportare dalle parole di Amy Katrina Blakemore, classe 1991, che per Le streghe di Manningtree ha vinto il premio come miglior romanzo d’esordio dei 2021 nel Regno Unito.

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