Baby reindeer

2 Mag , 2024 - Serie tv

Ideatore: Richard Gadd

Anno: 2024

Episodi: 7 da 30 min. ca

Genere: Commedia drammatica thriller

Piattaforma: Netflix

Recensione: ★★★★★

🔔 POSSIBILE SPOILER ALERT 🔔

Baby Reindeer – letteralmente “piccola renna” – è il modo in cui Martha (Jessica Gunning) chiama affettuosamente il ragazzo per cui ha una cotta. Si tratta del barista di quello che diventerà il suo pub di fiducia da quando lui per la prima volta le offre una coca zero. A Donny è bastato un sorriso per far sì che la donna si innamorasse di lui fino all’ossessione che la rivelerà per ciò che è: una stalker. Nonostante le attenzioni di lei infatti non siano evidentemente ricambiate da lui, Martha non si dà per vinta corteggiando il ragazzo in un modo tutto suo, rendendogli la vita impossibile in soli sette episodi da circa mezz’ora l’uno. Donny dal canto suo è reduce da un passato turbolento che non gli permette di realizzare la gravità della situazione, arrivando perfino a convincersi di meritare un tale destino.

L’autore della serie TV ci trascina così nei luoghi più oscuri della mente e dell’animo umano, dove il confine tra vittima e carnefice può in apparenza sembrare impercettibile. Rimaniamo allora con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo dell’ultimo episodio, quando ci chiediamo fino a dove è capace di spingersi l’uomo. Ma la parte forse più dolorosa è quando realizziamo che non si tratta di una storia di fantasia, bensì di una vicenda reale di cui Richard Gadd è il protagonista prima che autore. È sorprendente vedere come sia riuscito a ripercorrere nei minimi dettagli ogni step dell’accaduto, analizzando con cura le oltre 41.000 mail, 744 tweet, 100 pagine di lettere e 350 ore di messaggi vocali che la donna – il cui nome non è stato rivelato – gli ha inviato nel corso di diversi anni, riversando così sullo spettatore tutta l’angoscia, la rabbia e la frustrazione che una situazione del genere può provocare in un essere umano.

Curioso poi come l’indirizzo mail con cui Martha stalkera il Richard della serie contenga gli stessi numeri maledetti della serie televisiva Lost: prima di naufragare sull’isola, infatti, uno sei protagonisti vince alla lotteria giocando i numeri 4, 8, 15, 16, 23 e 42, andando incontro ad una serie di sfortune e vedendo quella successione di numeri ovunque. Questi numeri non solo corrispondono ad ognuno degli altri naufraghi dell’isola, ma anche ai coefficienti dell’equazione che prevede l’estinzione dell’umanità.

Altra nota che caratterizza le mail e i messaggi della donna è la loro scorrettezza grammaticale. Sappiamo però che Martha ha una laurea breve in giurisprudenza dal momento in cui il protagonista ne trova una copia appesa al frigo di casa sua. Che sia solo una conseguenza della sua instabilità mentale?

Arrivati a questo punto, ci siamo chiesti come mai Netflix abbia catalogato la miniserie come commedia oltre che thriller: se è vero che alcune scene ci strappano un sorriso (amaro) e altre mostrano il desiderio di Donny di sfondare come comico, i sentimenti che prevalgono sono tutt’altro che positivi o quanto meno leggeri.

Una scena che ha bucato lo schermo per la sua carica emotiva è stata sicuramente quella presente nel sesto episodio. In un palco che avrebbe dovuto ospitare uno sketch comico, Donny prende il microfono e dà voce alle sue angosce tenute nascoste per troppo tempo.

Davanti ad un pubblico impreparato all’ascolto di un racconto intriso di dolore, il protagonista mostra il suo viso sfregiato dai segni della violenza fisica e la sua anima devastata da quella psicologica. Un monologo veramente toccante che non crediamo dimenticheremo mai.

«Soprattutto capisco perché ho rovinato tutto in quella maniera. È perché amavo una cosa al mondo più di quanto amassi lei… e sapete cos’era quella cosa? Odiare me stesso».

Con ancora un po’ di amaro in bocca dopo il recente binge watching di Baby Reindeer, non ci resta che chiedervi se l’avete vista e che cosa ne pensate! Per chi ancora non avesse cavalcato il momento, vi lasciamo qui un trigger warning in quanto la serie tratta temi come per l’appunto stalking ma anche violenza sessuale.

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