
TITOLO: Confidenza
AUTORE: Domenico Starnone
COPERTINA: Mario Sughi
GENERE: Narrativa
SOTTOGENERE: Romanzo
EDITORE: Einaudi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2019
PAGINE: 141
CODICE ISBN: 978-88-06-24823-9
GIUDIZIO: ★★★☆☆
Due fidanzati coinvolti in una relazione burrascosa decidono di testare la solidità del loro rapporto: si racconteranno a vicenda il loro segreto più nefando e nascosto, un segreto così orribile che non è stato mai udito da nessun’altra anima sul pianeta. Se decideranno di restare insieme anche dopo aver esposto quella parte di sé così inconfessabile, allora sarà per sempre.
«– Ora sai di me ciò che non ha mai saputo nessuno.
– Anche tu di me.
– Non possiamo lasciarci più, siamo davvero l’uno nelle mani dell’altra.
[…]
Pochi giorni dopo, senza litigare, anzi con un formulario cortese che non avevamo mai usato tra noi, ci dicemmo che la nostra relazione era ormai esaurita e di comune accordo ci lasciammo.».
Difficilmente avrei trovato un episodio più adatto di questo per esprimere la fallacità del detto “ciò che non uccide rende più forti”, e Pietro Vella, il protagonista, questo lo sa bene. Per la maggior parte del libro, infatti, seguiamo la sua vita all’indomani della rottura con Teresa, una vita certo non perfetta ma tutto sommato invidiabile, in quanto Pietro è un uomo realizzato sul piano lavorativo e relazionale e ha conosciuto successi lavorativi e intellettuali più che modesti con le gratificazioni che ne derivano.
Eppure, mentre assistiamo alla sua storia dalla prospettiva di spettatori esterni, abbiamo l’impressione che il protagonista abbia uno smisurato bisogno di convincere che la vita che si è costruito e di cui va fiero dipenda dai suoi talenti e dalla sua volontà di realizzarsi. Inoltre, si tratta di quel tipo di persuasione rivolto sì a chi sta ascoltando una storia, ma l’intento principale è quello di convincere se stessi. I tentativi di Pietro di dimostrare la sua tesi celano una verità che a stento passa inosservata: il suo virtuosismo non nasce dalle buone intenzioni ma dal terrore di essere distrutto.
Per lui la confidenza con Teresa pende sulla sua vita come una spada di Damocle pronta a trapassarlo da parte a parte al primo passo falso. Pertanto, l’identità che Pietro si è costruito di marito fedele, di intellettuale impegnato e di padre che soffre quando è costretto ad allontanarsi dai figli è in realtà lo specchio di un uomo fortemente instabile e vulnerabile. È come se Pietro fosse perseguitato da Teresa, la quale, anche se lontana nel tempo e nello spazio, sembra non aver mai abbandonato la sua mente. La confidenza è stato il rituale infernale attraverso cui Pietro ha evocato la Teresa “demone custode” delle sue azioni: convinto di essere sempre in pericolo, egli agisce rettamente e secondo virtù per paura di possibili ritorsioni.
Stile e modalità di scrittura sono in sintonia con quanto detto sopra. Per la quasi totalità del romanzo il lettore è travolto dalla personalità di Pietro. Carismatico e abile con le parole, riesce ad attirare tutti dalla sua parte, ma al tempo stesso si riesce a percepire la sua inquietudine e il disperato tentativo di celarla. Entrambi questi tratti del suo carattere sono radicati così in profondità da sembrare quasi impressi nel suo codice genetico. Il lettore è perciò inondato dai suoi ragionamenti – vere e proprie circonvoluzioni mentali – e dalle sue abilità persuasorie ed auto persuasorie che comprendono tanto l’uso della logica quanto quello della manipolazione della sfera emotiva.
Sebbene si sia rivelato qualcosa di molto lontano da ciò che normalmente leggo e dai generi che più mi appassionano, Confidenza resta comunque un libro molto valido in quanto sa intrattenere grazie alla trasmissione di questa costante sensazione di allerta emotiva ed è ricco di spunti di riflessione profondi.

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