
Titolo: I titoli di coda di una vita insieme
Autore: Diego De Silva
Anno di pubblicazione: 2024
Casa editrice: Einaudi
Genere: Drammatico
Voto: ★★★★☆
«Io vorrei isolare il momento in cui ho visto la crepa e ho preso atto della fine, ma non lo trovo, perché non c’è. L’amore è discreto nel morire, non si lamenta e non fa scenate, non ci informa quando si ammala. Siamo noi a risponderne, e tutto quello che gli capita è colpa nostra».
Forse esiste una sofferenza ancora più grande della fine di un amore: il sentimento che precede la sua conclusione, ovvero la consapevolezza che ormai è giunto al capolinea. Ma come si arriva a questo scenario inevitabile? Che ne è stato di quel flusso di sentimenti che sembrava essere eterno?
Io non so dare una risposta, e probabilmente nessuno sarebbe in grado di farlo. Nemmeno Diego De Silva, autore del libro di cui parleremo oggi, sa come riparare un amore malandato. Tuttavia, nel suo ultimo romanzo I titoli di coda di una vita insieme racconta come ci colga sempre impreparati dover dire addio ad una persona amata, con la quale si è condivisa la vita fino a quel momento. Dover prendere, ripartire e ricominciare da zero. Da soli, ancora una volta.
Bene, ora che abbiamo fatto le dovute premesse, direi che possiamo allacciare le cinture e partire in questo viaggio nella malinconia e nella tristezza umana… per gli amanti del genere drammatico so che sarà una buona notizia!
Fosco e Alice sono i protagonisti della storia: lui è uno scrittore di discreto successo, dietro cui si nasconde un uomo calmo, nostalgico e pensieroso; Alice è una dottoressa, si dedica totalmente al suo lavoro e ai suoi pazienti. Visti da fuori sembrerebbero non azzeccarci nulla insieme, eppure sono sposati da molti anni e hanno un figlio che adorano. Allora come sono arrivati al punto di dover mettere i titoli di coda della loro vita insieme? Forse la routine asfissiante, i loro caratteri opposti, il lavoro che li assorbe completamente. L’unica certezza è che non esiste un’alternativa al futuro che si prospetta davanti, per cui non resta altro da fare se non raccogliere i frammenti in cui si è distrutto l’amore e scrivere la parola fine alla storia. Ciò che rende veramente unica quest’opera è la delicatezza con cui De Silva racconta le vicende, il suo linguaggio è un cerotto sulle ferite di tutti i lettori che si rivedono nei panni dei protagonisti. Per chi ama una scrittura poetica e ricca di immagini, questo libro fa proprio al caso suo! Ogni gesto della coppia, anche il più semplice, viene esaltato e descritto con un gioco di parole veramente impeccabile. Come dimenticare il momento in cui Alice si rende conto che la loro separazione è imminente e che tutto ciò che ora la circonda sarà presto un ricordo:
«Di tutte le liti, ce n’è una che non dimentico. Più che ricordarla la rivedo, nitida. Non si appanna col tempo, la memoria me la restituisce integra quando provo a immaginare come mi sentirò il giorno in cui Fosco andrà via da questa casa. Non da quel giorno in avanti, proprio quello in cui se ne andrà e io mi accuccerò nel divano del soggiorno, percependo la sua assenza nello studio. […] Allora mi affaccerò in tutte le stanze per annusare la solitudine e chiedere il loro parere sull’accaduto, aspettando che mi diano torto».
O ancora, quando Fosco immagina come sarebbe stata la sua vita d’ora in avanti, in un letto che è troppo grande per non essere condiviso con la persona che si ama:
«Come avrei fatto da quella notte in avanti, quando i pensieri mi avrebbero assalito? È quella la solitudine, non vuoto ma mancanza, non trovare più la mano nel buio che ti tiene quando la cerchi».
All’infuori dei due protagonisti, ci sono pochi altri personaggi di discreta importanza. Eppure, grazie alle grandi personalità di Fosco e Alice, non ci sono vuoti nella trama. Ogni spazio è colmato dai loro sguardi, dai loro silenzi e dalle loro parole.
Un aspetto che invece ho apprezzato meno è la lunga parentesi dedicata ad una casa che Fosco aveva quando era ragazzo, dove trascorreva le vacanze con la sua famiglia. Era un luogo legato a tanti ricordi, che i due protagonisti decidono di raggiungere per tentare di risolvere i loro dissapori. Personalmente, ho trovato questa parte della storia a tratti ridondante e poco impattante ai fini narrativi. Ma niente che possa compromettere il mio giudizio positivo al romanzo!
In conclusione: consiglierei I titoli di coda di una vita insieme ad un pubblico di lettori e lettrici? Se siete tipi e tipe da storie drammatiche, in cui il lieto fine non lo si vede nemmeno in lontananza con il binocolo, non potete assolutamente perdervi questa incredibile opera di De Silva.

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