L’incendio – Cecilia Sala

6 Nov , 2023 - Libri

TITOLO LIBRO: L’incendio
AUTRICE: Cecilia Sala
ILLUSTRAZIONI: Lorella Todaro
GENERE: Politica e attualità
EDITORE: Mondadori
ANNO PUBBLICAZIONE: 2023
PAGINE: 185
CODICE ISBN: 9788804735427
GIUDIZIO: ★★★★☆

Cecilia Sala credo non abbia bisogno di alcuna presentazione. Ventotto anni, reporter da otto.

Da quasi due anni conduce uno dei podcast più seguiti d’Italia, Stories, dove giornalmente narra – appunto – delle storie. Sono le storie di persone comuni, che però di colpo si trovano a vivere situazioni straordinarie: proteste, crisi geopolitiche, guerre, repressioni.

L’incendio, seppur con un altro mezzo, ripercorre questa strada. Il libro si divide in tre parti: Iran, Ucraina e Afghanistan, e a parlare sono i ventenni, ragazzi e ragazze che si ribellano a un sistema che li vuole vittime o silenziosi spettatori di violenze.

“Putin perderà, ma la sua vittoria sarà aver tolto a un paese che odia i suoi cittadini migliori. I più intelligenti, i più generosi, i più coraggiosi. Qui li chiamiamo ‘la generazione d’oro’. È migliore della mia, noi siamo stati tristi a lungo e la tristezza ci ha spenti: oggi vorrei che potessimo morire noi per conservare loro”, dice una signora ucraina a Cecilia Sala riferendosi a quei ventenni che ogni giorno combattono per il loro paese, e ancor di più per la libertà.

Nella prima parte, come accennato, Cecilia Sala ci porta in Iran, e in particolar modo tra le ragazze che sono scese in piazza per manifestare a sostegno di Mahsa Amini e per rivendicare i diritti delle donne. Tuttavia, il libro ci mostra un’immagine dell’Iran molto diversa da quella a cui siamo abituati noi occidentali: per dirne una, se nelle facoltà STEM in Italia le studentesse sono il 22%, in Iran sono la maggioranza. Le ragazze iraniane studiano, si informano e, sebbene spesso molto credenti, non scendono a compromessi; non si può più morire per un velo e sono disposte a dare la vita per urlare “donna, vita, libertà”. 

Nella seconda parte del libro si vola in Ucraina, e si inizia con la storia di Kateryna, una ragazza con cui Cecilia Sala a fine gennaio 2022 si trova a chiacchierare a una festa, e che si augura che la Russia li invada presto. “Spero che succeda, perché sappiamo tutti che prima o poi succederà. E io non sono così vile da augurarmi di vivere sotto il ricatto di Vladimir Putin per anni, sul fatto che il compito di affrontarlo spetti poi a un’altra generazione invece che alla mia. Posticipare è stupido: allunga l’agonia, con tutti i danni che fa all’Ucraina, e non cambia la mostruosità di quello che verrà della violenza che ci aspetta.” Si ripercorre quindi la storia recente del paese, dalle proteste di EuroMajdan ad oggi, soffermandosi sullo scoppio della guerra e la reazione degli ucraini e delle ucraine.

Nella terza parte torniamo nel Medioriente, in Afghanistan. In quell’Afghanistan dove, dopo vent’anni di occupazione americana e, di conseguenza, di libertà occidentali, in un attimo i talebani issano le loro bandiere sui palazzi presidenziali e il paese diventa ufficialmente l’Emirato Islamico dell’Afghanistan. In un attimo i diritti e le libertà vengono spazzati via, ma c’è una generazione, quella dei ventenni, che è nata e cresciuta nel benessere, e che non può accettare che il ministero per l’Inclusione delle donne della Repubblica afghana fosse riconvertito nel ministero per la Propagazione della virtù e la repressione del vizio. Chi può farlo, scappa; chi non può, trova degli stratagemmi per continuare a vivere nel modo più normale e inclusivo possibile. “C’è un Afghanistan irreversibile che non si adegua al regime se non in forme minime e di finzione. Ci sono molti afghani che continuano a vedere nei talebani un movimento che esiste da meno tempo dei telefoni cellulari, che in tutto ha controllato il paese – non per intero – per sette anni non consecutivi. Uno stato di eccezione temporaneo e non il proprio destino.”

Tornando a una visione più generale del libro, ne trapela un’intelligenza della scrittrice fuori dal comune, una voglia di raccontare storie in maniera asciutta, efficace. Nessuna parola è di troppo e ogni storia viene arricchita da dati, da fonti certe e ben segnalate. È sicuramente un libro utile, che consiglierei di leggere a tutti coloro che si interessano di attualità e di geopolitica e che hanno voglia di dar spazio a una narrazione differente, più minuziosa e scevra da preconcetti.

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