Musica per videogiochi: La nascita della ludomusicologia e il mito di Kōji Kondō – Licia Missori

5 Set , 2024 - Libri

TITOLO: Musica per videogiochi – La nascita della ludomusicologia e il mito di Kōji Kondō

AUTRICE: Licia Missori

GENERE: Saggio

EDITORE: Edizioni Dedalo

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2024

PAGINE: 172

CODICE ISBN: 9788822069191

GIUDIZIO: ★★★★☆

Beh questo libro è privo di trama, quindi non c’è molto da dire: niente battaglie, niente drammi, niente colpi di scena o cliffhanger, niente eroi né antagonisti, solo informazioni dettagliate… quindi l’articolo può dirsi concluso così.

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Si scherza. Anche se la scelta del libro questa volta è stata un po’ fuori dall’ordinario, non vuol dire che non valga la pena di spendere qualche parola.

Il libro tratta di un argomento fin troppo sottovalutato per l’epoca in cui ci troviamo: la ludomusicologia, ovvero la musica creata appositamente per i videogiochi. Essendo appassionato di videogiochi e avendo impresse permanentemente nel cuore numerose tracce musicali che ho incontrato durante i miei pomeriggi trascorsi a definire la fossetta sul divano, non potevo lasciarmi sfuggire questa ghiotta occasione per imparare qualcosa.

L’autrice -la musicista e musicologa Licia Missori- ha basato la sua trattazione su due pilastri fondamentali: che cosa è la ludomusicologia, e la figura e l’operato di Kōji Kondō. Nel primo caso si definiscono le origini della disciplina, le sue proprietà, perché è così influente nel mondo moderno (sebbene sorprendentemente non le si attribuisca abbastanza importanza) e perché è così unica e diversa non solo dagli altri modi di fare musica, ma anche all’interno dello stesso microcosmo della musica da intrattenimento. A seguire, ci si concentra su colui che è considerato l’autorità assoluta nel mondo della musica per videogiochi: Kōji Kondō (per intenderci, il papà dei celeberrimi temi di Super Mario e The legend of Zelda) che ha avuto il merito di rendere la ludomusicologia una vera e propria arte.

Sono stato piacevolmente interessato dalla trattazione di Licia Missori, in quanto mi ha permesso di conoscere molto più a fondo un aspetto di un mondo che mi ha sempre appassionato, ed ora che ho delle conoscenze in più posso apprezzarlo in maniera più intensa e consapevole.

Mentre leggevo sono rimasto basito nel venire a conoscenza di quanto sia importante oggi la componente musicale nei videogiochi e che livelli abbia raggiunto, soprattutto se confrontata alle sue modestissime origini. Sebbene supportati da una tecnologia limitatissima, che offriva ai creatori di videogiochi più ostacoli che altro, questi sono riusciti comunque a dare vita a melodie praticamente immortali.

Da segnalare, inoltre, sono due scelte molto sagge e apprezzate. La prima riguarda l’inserimento in appendice della trascrizione della lezione tenuta da Kōji Kondō alla Game Developer Conference di San Francisco nel 2007, nella quale lo sviluppatore giapponese ha esposto a fan e professionisti le caratteristiche del suo processo creativo. La seconda consiste nell’impiego di codici QR a bordo pagina contenenti link Youtube. Ogni volta che l’autrice si riferisce ad una traccia musicale o impiegava come esempio un brano tratto da un videogioco, un codice QR consente al lettore, inquadrandolo con il proprio smartphone, di ascoltare il brano in questione. In questo modo l’ascolto pratico permetteva di capire più facilmente il discorso teorico tratteggiato dall’autrice.

La lettura non è difficile come ci si può aspettare da un testo non narrativo, ma va comunque detto che nei discorsi di ambito strettamente tecnico la comprensione totale dei concetti non risulta molto agevole. Questo riguarda quanto meno coloro che non hanno grandi conoscenze di teoria musicale, (nel mio caso è stato così: detto tra noi, io ne so di musica quanto un armadillo di chimica organica).

Oltre a questo prevedibile punto debole, la trattazione di Licia Missori va considerata senza ombra di dubbio un lavoro molto ben riuscito, nel quale traspare sia la competenza in materia di teoria musicale ma anche la passione per la musica applicata al mondo videoludico. La sua opera riscuote l’interesse di appassionati che hanno alle spalle ore e ore di sessioni di gioco, ma che potrebbe anche stimolare la curiosità dei non gamer spingendoli a prendere in mano un controller per provare con mano (o orecchio) quanto grande sia il potere della musica mentre si gioca.

Già perché, sebbene esistano oggi generazioni diverse di videogiocatori, ciascuno di loro avrà dei bei ricordi legati ad un videogioco, e si può star certi che le emozioni che hanno provato nel giocare magari tanti anni prima possono essere riportate al presente con poche note musicali. La musica per videogiochi è speciale proprio perché non è una semplice musica di sottofondo, ma si lega radicalmente all’esperienza del giocatore, suscitando emozioni in risposta alle azioni compiute di chi sta giocando.

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