Sei nell’anima

4 Giu , 2024 - Film

TITOLO: Sei nell’anima

REGISTA: Cinzia TH Torrini

ANNO: 2024

DURATA: 113 min

GENERE: biografico

DISPONIBILE SU: Netflix

GIUDIZIO: ★★★★☆

Non comprometterti mai,
Rimani sempre ciò che sei.

Janis Joplin, fonte di ispirazione per Gianna Nannini. Sarà proprio quest’ultima a prestarle la voce
nel docu-film di Amy Berg Janis (2015).

Nel 2016 Gianna Nannini decide di raccontarsi in un libro: è proprio all’autobiografia Cazzi miei che Cinzia Th Torrini si ispira per dar vita al film che ripercorre i primi passi che la rockstar pisana ha mosso nel mondo della musica. Perché sì, nonostante nella pellicola Letizia Toni reciti con un accento fiorentino, il personaggio che interpreta è in realtà originario di Pisa.

La regista – amica di vecchia data della regina del rock italiano – mette in evidenza come per la Nannini gli esordi non siano stati affatto facili: dal padre che non comprende e quindi non condivide la sua passione per la musica alla difficoltà nel trovare i primi agganci. Sarà Mara Maionchi a riconoscere il talento insolito della cantante e a produrre i suoi primi dischi. La cantautrice atterra addirittura in Germania, cambia produttore e approda nel mondo del rock dando il via alla sua carriera da star internazionale. Ma questa partenza in salita non sembra promettere niente di buono. La pressione con cui la casa discografica chiede insistentemente una hit dopo l’altra e la paura di non farcela instillano nella giovane promessa un meccanismo che sfocia in un episodio psicotico. Questo evento, che dà alla luce il celebre pezzo Fotoromanza, segna quella che Nannini definisce come la sua rinascita.

Nota di merito a Letizia Toni, che non imita ma evoca la cantante – che tra l’altro è stata sua coach personale – nel tono della voce, nella parlata e persino nella camminata volitiva, nelle espressioni e nei tic del viso e nel canto, raccontandoci in modo piacevole i primi trent’anni di vita della cantautrice. Un film scorrevole che oltre a regalarci qualche piccola curiosità circa gli esordi di Gianna Nannini, personalmente ha rappresentato un piccolo tuffo nel passato: mi ha ricordato degli anni in cui consumavo il mio lettore CD passando dalla compilation rossa a quella blu del Festivalbar – festival che l’artista ha vinto nel 1984 proprio con Fotoromanza.

Ma cosa ne pensa Gianna Nannini del film a lei dedicato? Ha ammesso di essersi divertita molto quando ha assistito alle riprese, ma ha rivelato di non essere riuscita a trattenere le lacrime una volta visto il lavoro completo. Dice di averci (ri)trovato realmente parte della sua vita, sia le gioie che le sofferenze. Per lei infatti è stato un grande successo già solo per quello che è riuscita a trasmetterle. Un modo, dunque, per vedere se stessa attraverso gli occhi degli altri.

In una delle ultime interviste rilasciate ci ha tenuto poi a ringraziare pubblicamente Mara Maionchi per averle dato la prima chance e alla domanda su un eventuale seguito, la cantante ha risposto che per il momento non lo sa, ma soprattutto tocca vedere il riscontro degli spettatori.

Il mio di riscontro è sicuramente positivo: si tratta di una pellicola piacevole e godibile sia dai fan della cantautrice che dalle persone che della donna sanno ben poco!

Il salotto dei morti

Chiacchiere dall'altro mondo


, , ,

Comments are closed.