Sono tornato per te – Lorenzo Marone

15 Feb , 2024 - Libri

Titolo: Sono tornato per te

AUTORE: Lorenzo Marone

COPERTINA: Yves Trèmorin

GENERE: Narrativa contemporanea

EDITORE: Einaudi

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2023

PAGINE: 272

CODICE ISBN: 9788858443811

GIUDIZIO: ★★★★☆

Sono tornato per te è l’ultimo romanzo di Lorenzo Marone, scrittore di origine napoletana che negli ultimi anni ha prodotto molte opere di successo, ottenendo anche riconoscimenti prestigiosi come il Premio Elsa Morante nel 2023. 

Ora, voglio essere sincera con voi, questo è stato il primo libro che ho letto del suddetto autore e di conseguenza non conoscevo nemmeno la sua cifra stilistica. Recentemente sono passata in libreria, mi sono imbattuta nella copertina di questo romanzo ed è scoccata la scintilla tra noi. Ho sentito una connessione forte con l’illustrazione che, abbinata al titolo, sembrava volesse dirmi qualcosa. E questo qualcosa, ovviamente, non potevo lasciarmelo sfuggire. 

Sono tornato per te narra una grande storia d’amore vissuta da due giovani ragazzi del sud, Cono Trezza e Serenella Pinto, i quali assaporano quella felicità che solo un amore adolescenziale sa dare. Lui è figlio di una famiglia di contadini che – tutto sommato – non se la passa male; il padre della giovane fanciulla è invece un artigiano socialista. C’è solo un problema, talmente grande da stravolgere l’equilibrio iniziale della storia: ci troviamo negli anni Trenta del secolo scorso, quindi ad un passo dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. 

In un’Italia ormai segnata dal fascismo, le persone vivono nella paura costante per il futuro e, proprio per questo, cercano di rigare dritto e di farsi notare il meno possibile. Tranne Cono, a lui di suscitare una buona impressione al partito non gliene importa proprio nulla, soprattutto se per farlo deve mettere in secondo piano i suoi valori e l’avvenente Serenella. Proprio per queste ragioni, il protagonista si ribella all’arroganza dei potenti sfoggiando l’impulsività tipica di un adolescente. Il ragazzo paga caro questo atteggiamento, perché nel 1943 Cono è chiamato a prendere parte al servizio militare, fino a subire poi un lungo periodo di detenzione in un campo di lavoro tedesco. Oltre quel filo spinato l’umanità cessa di essere tale, lo scorrere del tempo si interrompe e resta solo un profondo abisso di dolore e sofferenza. D’altronde, come afferma l’autore stesso: «di lì in avanti non ci furono più vincitori o sconfitti ma solo sopravvissuti». Il protagonista trova alcune ancore di salvezza per non concedersi alla morte: il ricordo di Serenella, il contatto con altri detenuti e il pugilato. Quest’ultima è una pratica che viene imposta ai prigionieri, perché rappresenta un mero intrattenimento per le guardie naziste. Cono si trova più volte a vincere gli incontri, ogni pugno che sferra è un passo avanti verso la sopravvivenza. O meglio, per tornare alla vita che aveva prima di entrare in quell’incubo. 

Un personaggio che ho apprezzato molto è stato Stefano, detto Palermo, un uomo dal forte accento romano catapultato anche lui nel campo di lavoro come oppositore politico. Questo soggetto assume diversi ruoli nei confronti di Cono: a tratti mostra atteggiamenti paterni, altre volte diventa un amico con cui ricordare quanto fosse bello inarcare le labbra in un sorriso. Insomma, è grazie a lui se il protagonista – e in fondo anche un po’ il lettore- per brevi istanti può chiudere gli occhi e straniarsi dal presente. In un momento molto duro della loro prigionia, Cono, Palermo e un altro detenuto stringono una promessa: dietro quelle parole sussurrate, si nasconde una potenza così forte da superare tutte le barriere innalzate dall’odio. 

Per quanto riguarda lo stile dello scrittore, devo dire che è interessante e particolarmente curato, anche se in rare occasioni ho riscontrato delle parti riflessive un po’ lunghe per i miei gusti. Così come l’epilogo che, seppur ben realizzato, è stato a mio avviso superfluo rispetto alla bellezza della storia precedentemente narrata. In conclusione, consiglierei la lettura di questo libro? La mia risposta è sì, non solo perché ho trovato veramente d’impatto la trama, ma anche perché ho appreso diverse nozioni storiche di cui farò sicuramente tesoro.

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